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domenica 26 febbraio 2012

Patè ricco... mi ci ficco!!! Diana, Giorgio&Valeria all'MTC!


 Picnik collage

Senza nulla togliere alla categoria dei foodblogger che partecipano alla nostra sfida, spesso chi ci lascia davvero a bocca aperta sono i cosiddetti "anche no", vale a dire coloro che, per scelta o necessità, sono privi di una pagina internet personale. Lo stupore è presto detto- e chi ha un blog lo ha già capito: noi che passiamo qui sopra gran parte del nostro tempo libero abbiamo dovuto giocoforza affinare certe tecniche- culinarie, in primis, ma anche grafiche e comunicative: è un impegno costante, che ci impone di coltivare quasi quotidianamente la nostra passione e che quindi, di necessità, la fa crescere. Per chi non ha un blog, dovrebbe essere diverso: uso il condizionale, però, perchè ogni volta che arrivano le ricette degli "anche no", finiamo sempre per restare basiti: anzi, se posso spingermi ancora un po' più avanti, spesso e volentieri loro mettono in mostra abilità tecniche che sui blog, forse anche per bieche ragioni di fotogenia, non appaiono a sufficienza: disossano, sfilettano, sviscerano, insomma, fanno tutto quello che, per tradizione, dà il fondamento ad una capacità culinaria da intendersi in senso pieno e completo. E' il caso dei tre amici che ospitiamo oggi qui all'MTC (2+1) e la cui identità vi è stata svelata, oltre che dal titolo, anche da questa premessa: perchè di tutti gli appassionati che conosco, pochi possono vantare la sicurezza con cui Diana, Giorgio e Valeria affrontano qualsiasi piatto- e sempre per la via ortodossa, senza cercare scappatoie. Si parte dalla materia prima (e che materia prima), tutta intera- e la si comincia a lavorare, con metodo, competenza, attenzione: con i risultati che vi lascio immaginare (e su cui preferisco non soffermarmi, vista la dieta). Sono talmente "vicini", per concezione della cucina, che entrambi oggi presentano due proposte che profumano di Liguria: nessuna sorpresa per Diana,  che ci propone il classico dei classici, l'agnello con i carciofi (il classico), trasformato in patè perchè "non si butta via niente" (il classico, elevato alla enne); un po' di stupore per Valeria e Giorgio, trevigiani doc che si cimentano con un piatto storico della nostra terra. Lette entrambe le ricette, non abbiamo avuto dubbi: 24 ore intere, ad entrambe, per poter essere viste, godute, assaporate come meritano. Qui trovate la ricetta di Diana, qui quella di Giorgio e Valeria- e vi assicuro che, alla fine, sarà dura scegliere quale preparare per prima...

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